Neurodivergenze: ascolto, attenzione e integrazione sensoriale

Sagoma umana stilizzata con onde sonore che entrano nell’orecchio e connessioni neurali a forma di albero nel cervello, simbolo della neurodivergenza.

Neurodivergenze: ascolto, attenzione e integrazione sensoriale

C’è chi percepisce il mondo in modo unico. Ad esempio, bambini e adulti con ADHD, autismo lieve, disprassia o ipersensibilità sensoriale hanno un funzionamento neurologico diverso. Per questo motivo, la gestione di emozioni, stimoli e relazioni quotidiane può risultare più complessa. Tuttavia, questo non significa essere “meno capaci”. Significa semplicemente avere bisogno di strumenti rispettosi e personalizzati.

In questi contesti il Metodo Tomatis® nasce proprio per offrire un supporto concreto. Infatti, grazie a un ascolto filtrato che stimola specifiche aree cerebrali, aiuta a migliorare l’integrazione sensoriale e le funzioni esecutive.
Per questo motivo, l’obiettivo non è “correggere”, ma facilitare l’armonia tra corpo, emozioni e presenza.

In particolare, secondo Alfred Tomatis, molte difficoltà oggi classificate come “neurodivergenze” derivano da un ascolto disfunzionale. Di conseguenza, questo può influire sul modo in cui ci relazioniamo al mondo e a noi stessi.

Che cosa significa neurodivergenza?

Prima di tutto, essere neurodivergenti significa avere un cervello che funziona in modo diverso da quello considerato “tipico”. Non è una malattia. Al contrario, è una naturale variante del neurosviluppo.
Alcune persone elaborano le informazioni in modo diverso. Possono reagire più intensamente agli stimoli. Alcuni parlano in modo inusuale o mostrano un’attenzione atipica.

In particolare, i profili neurodivergenti includono condizioni come ADHD, autismo lieve, disprassia, ipersensibilità sensoriale, plus dotazione e altre difficoltà spesso invisibili. Tuttavia, queste caratteristiche possono incidere sulla vita quotidiana. Bambini e ragazzi con queste peculiarità possono sembrare “difficili” da gestire. In realtà, hanno bisogno di contesti che sappiano accogliere e regolare la loro percezione del mondo.

Immagina, ad esempio, un bambino con ADHD: sveglio e brillante, ma con difficoltà a restare fermo in classe. Si distrae facilmente, si muove molto e risponde d’impulso. Spesso viene etichettato come disobbediente. In verità, il suo cervello è in sovraccarico, cerca stimoli e ha bisogno di imparare a gestire energia e attenzione.

Queste non sono stranezze. Sono segnali. E proprio per questo, il primo passo per aiutare questi profili è riconoscerli e comprenderli.

La neurodivergenza non si vede, ma si sente. Non va corretta, ma ascoltata. Per questo motivo, ogni percorso con il Metodo Tomatis® parte da una valutazione attenta. Non si lavora solo sul comportamento, ma sull’ascolto profondo e sul modo in cui la persona si relaziona con se stessa e con l’ambiente.

Le difficoltà più comuni nei profili neurodivergenti

Chi ha un profilo neurodivergente può incontrare ostacoli specifici nella vita quotidiana. Anche quando possiede grandi risorse cognitive o creative, può trovarsi di fronte a sfide complesse. Le difficoltà non sono sempre visibili. Tuttavia, spesso incidono sulla qualità della vita e sull’autonomia. Ecco perché è utile conoscere tre ambiti cruciali.

Regolazione sensoriale

“Tutto è troppo.”
Rumori forti, luci intense, odori pungenti o contatti fisici possono risultare eccessivi. In queste situazioni, il sovraccarico sensoriale può provocare chiusura, agitazione o ritiro.

Distrazione o iperfocalizzazione

“Mi perdo… oppure mi blocco.”
Alcune persone faticano a mantenere l’attenzione su compiti prolungati. Al contrario, altre si iper-concentrano su un dettaglio, ignorando il contesto. Entrambe le modalità possono ostacolare l’apprendimento o il lavoro.

Fatica emotiva e relazionale

“Faccio fatica a spiegarmi… o a capire gli altri.”
Chi è neurodivergente può provare emozioni molto intense, difficili da esprimere o da regolare. Di conseguenza, anche le relazioni sociali possono diventare faticose, fonte di ansia o isolamento.

Come il Metodo Tomatis® aiuta nei profili neurodivergenti

Il Metodo Tomatis® offre un supporto concreto a bambini, ragazzi e adulti con profili neurodivergenti. È utile, ad esempio, per chi ha ADHD, autismo lieve o una particolare sensibilità neurologica.
Non lavora sui “comportamenti” in senso stretto. Agisce invece sulla radice neuro-sensoriale, da cui spesso nascono difficoltà di attenzione, comunicazione e regolazione emotiva o sensoriale.

Secondo Alfred Tomatis, molte difficoltà di questo tipo derivano da un ascolto disfunzionale. Il cervello, pur essendo sano, non riesce ad ascoltare in modo organizzato. Nei profili neurodivergenti questo si traduce in iperattività, difficoltà nel filtrare i suoni rilevanti, ipersensibilità o disconnessione dalla propria voce e dal corpo.

Il Metodo Tomatis® utilizza il suono filtrato per stimolare il cervello e creare nuove connessioni. Allo stesso tempo, favorisce strategie di autoregolazione più efficaci. Tomatis sosteneva che “non ascoltiamo solo con l’orecchio, ma con l’intero sistema nervoso”.
Per questo motivo l’effetto non si limita all’udito: coinvolge il tono muscolare, il linguaggio, il movimento oculare e la postura. Migliora anche la qualità della presenza.

Intervenire sull’ascolto significa sostenere la persona in tutta la sua globalità. Significa aiutarla a trovare un equilibrio migliore tra corpo, emozioni e mente.

Benefici visibili e documentati

Oggi disponiamo anche di evidenze scientifiche. Studi clinici (Liliana Sacarin, 2013) mostrano miglioramenti nell’attenzione uditiva nei bambini con ADHD. Altri dati (Yujia Fu, 2024; Duranovic et al., 2024) documentano una riduzione dell’iperattività e un potenziamento delle abilità cognitive, linguistiche e relazionali nello spettro autistico. Inoltre, uno studio europeo su 1330 bambini ha evidenziato benefici nell’integrazione sensoriale, nei processi di apprendimento e nella regolazione emotiva. Da parte loro, molti genitori raccontano un incremento della calma, una qualità del sonno migliore e più fiducia nelle capacità dei figli.

Un approccio personalizzato e rispettoso

Nel mio lavoro, ogni percorso inizia con un accurato test di ascolto e un colloquio approfondito. Non seguo protocolli rigidi: il programma viene costruito sulle reali esigenze di ciascuno. Scegliere il Metodo Tomatis® in caso di neurodivergenza significa optare per un intervento rispettoso, personalizzato e non invasivo. In questo modo si pongono le basi per uno sviluppo più armonico, seguendo i tempi e il ritmo di ogni persona.

Se l’ascolto migliora, tutto cambia: il corpo, le emozioni, le relazioni, la mente

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