I suoni della vita iniziano nell’utero

Lo sviluppo dell’ascolto fetale e studi clinici

Per cominciare, il suono è uno dei primi linguaggi di relazione tra madre e figlio. Infatti, le ricerche dimostrano che già dalla 24ª settimana l’apparato uditivo del feto è maturo. In questa fase, il bambino riconosce la voce materna, risponde ai suoni e di conseguenza modula le proprie reazioni fisiologiche in base alla qualità emotiva della comunicazione.

Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (Partanen et al., 2013) ha evidenziato che i neonati presentano tracce neurali di parole ascoltate durante la gravidanza. Di conseguenza, l’apprendimento uditivo prenatale è reale e misurabile.

Alfred Tomatis, pioniere della stimolazione sensoriale, intuì che la voce materna non è solo suono, ma anche nutrimento neuroaffettivo. In altre parole, la voce è capace di sostenere lo sviluppo cerebrale del bambino. Ad esempio, nei suoi studi (The Conscious Ear, L’orecchio e la vita), descrisse come le frequenze acute attraversino il corpo della madre fino al feto, creando una “carezza sonora” in grado di influenzare la vitalità e la predisposizione alla relazione.

Ricerche a sostegno

Inoltre, diversi studi recenti confermano queste osservazioni. Ad esempio:

• Voegtline et al. (2013) – La voce materna modifica in tempo reale il battito cardiaco fetale. In altre parole, la voce materna può influire sul benessere del feto.
• Sambeth et al. (2006) – L’esposizione prenatale ai suoni favorisce la maturazione delle aree cerebrali sensoriali. Inoltre, migliora l’organizzazione funzionale del cervello.
• Marx & Nagy (2015) – Feti tra la 21ª e la 33ª settimana reagiscono sia alla voce materna sia al tocco sull’addome. Mostrano cambiamenti nei movimenti, segno di sensibilità multisensoriale e inizio di interazione prenatale.
• La stimolazione uditiva prenatale è riconosciuta come strumento preventivo per lo sviluppo cognitivo ed emotivo, anche in situazioni a rischio.
• Studi clinici in ospedali francesi hanno mostrato che le mamme che seguono un programma Tomatis® durante la gravidanza riportano più serenità, concentrazione e connessione emotiva con il bambino. I neonati, invece, presentano un miglior tono vitale e maggiore prontezza relazionale.

Come funziona un percorso prenatale

In genere, il programma può iniziare già dal secondo trimestre. In questo periodo, si svolgono sedute di ascolto dolce, personalizzate e non invasive.
La voce materna, registrata e filtrata, può essere integrata negli ascolti per rafforzare il legame con il bambino.

Inoltre, gli incontri possono svolgersi sia in studio sia comodamente a domicilio. In questo modo, la mamma può proseguire il percorso senza spostamenti.
Ogni programma è calibrato in base alla fase della gravidanza e alle esigenze specifiche della futura mamma.

Voce, emozioni e legame madre‑bambino

La voce materna è il primo ponte tra due mondi. Non solo trasmette suoni, ma veicola sicurezza, affetto e senso di appartenenza.
Il Metodo Tomatis® la utilizza in modo mirato, filtrandola secondo criteri precisi. Grazie a questa stimolazione, si crea un dialogo sonoro unico, che rafforza la comunicazione precoce e stimola lo sviluppo armonico del bambino.

Questo approccio ha dimostrato di migliorare la qualità della relazione e di ridurre il rischio di depressione post-partum. Di conseguenza, mamma e bambino possono iniziare il loro percorso insieme con più serenità e sintonia.