Disturbi dell’Elaborazione Uditiva (APD)

Quando il suono arriva, ma non viene compreso

Alcuni bambini sentono bene, ma sembrano sempre distratti. Altri si confondono tra parole simili, rispondono a metà o chiedono spesso di ripetere. Anche molti adulti, in ambienti rumorosi, fanno fatica a seguire una conversazione. Oppure si sentono affaticati dopo pochi minuti di ascolto.

In questi casi l’udito è integro, ma il problema è un altro: il cervello non riesce a elaborare bene ciò che ascolta.

I disturbi dell’elaborazione uditiva, noti come APD (Auditory Processing Disorders), descrivono proprio questa difficoltà. La persona sente, ma non comprende in modo chiaro il messaggio sonoro.

Secondo l’ASHA (American Speech-Language-Hearing Association), l’APD può manifestarsi in vari modi: ad esempio, può essere difficile capire il linguaggio quando c’è rumore di fondo, oppure localizzare da dove arriva un suono. Alcune persone confondono suoni simili, hanno una memoria uditiva ridotta o faticano a seguire istruzioni complesse

Spesso questi segnali vengono fraintesi. Si pensa a un problema di attenzione, comportamento o apprendimento. In realtà, alla base può esserci un profilo di ascolto disfunzionale, che crea confusione e fatica nella comunicazione quotidiana.

Il medico e otorinolaringoiatra Alfred Tomatis, già negli anni ’50, distingueva con chiarezza tra sentire e ascoltare. Udire è un atto passivo. Ascoltare, invece, è un processo attivo che coinvolge attenzione, motivazione, memoria e regolazione emotiva.

Oggi, le neuroscienze confermano questa visione. L’elaborazione uditiva coinvolge molte aree del cervello: temporali, prefrontali, limbiche (Kraus & White-Schwoch, 2015). Quando queste aree non lavorano insieme in modo efficiente, il suono arriva ma non viene integrato.

Il Metodo Tomatis® nasce proprio per questo: aiutare il cervello a recuperare un ascolto più efficace e armonico, attraverso la stimolazione sonora mirata.

Capire e trattare l’APD secondo il Metodo Tomatis®

Chi soffre di disturbo dell’elaborazione uditiva (APD) non ha un problema alle orecchie, ma al modo in cui il cervello interpreta i suoni. Il suono arriva, ma non viene elaborato in modo chiaro. È come se la mente ricevesse parole frammentate, difficili da comprendere e utilizzare.

Il Metodo Tomatis® interviene proprio su questo meccanismo. Agisce sul sistema nervoso centrale attraverso una stimolazione sonora neurosensoriale. Non allena semplicemente l’udito, ma riattiva le connessioni cerebrali coinvolte nell’ascolto attivo. Secondo il dr Alfred Tomatis, ascoltare è un atto attivo. Richiede attenzione, motivazione, memoria e integrazione tra le aree uditive e linguistiche del cervello.

Un aspetto fondamentale è la lateralizzazione dell’ascolto. Il nostro cervello ascolta meglio quando utilizza l’orecchio destro, che è collegato direttamente all’emisfero sinistro, sede delle funzioni linguistiche. Se questa lateralizzazione non è ben sviluppata, possono emergere difficoltà nel discriminare i suoni, comprendere il linguaggio e mantenere l’attenzione.

Nel trattamento utilizzo il dispositivo TalksUp®, che trasmette suoni filtrati (musica, voce materna o voce registrata). Le modulazioni sonore stimolano l’ascolto attivo, migliorano la comprensione dei suoni e favoriscono la lateralizzazione.
Se vuoi capire meglio come funziona nel dettaglio il Metodo Tomatis®, puoi leggere la pagina dedicata: Come funziona il Metodo Tomatis®.

Tomatis® e APD: evidenze cliniche e miglioramenti osservati

Il Metodo Tomatis® è stato studiato in diversi contesti clinici ed educativi, con risultati promettenti nei disturbi dell’elaborazione uditiva (APD). In soggetti con difficoltà a decodificare i suoni o a mantenere l’attenzione uditiva, si osservano spesso miglioramenti nella comprensione verbale, nella concentrazione e nella capacità di filtrare il rumore di fondo.

Uno studio condotto da Kurt et al. (2017) ha mostrato che, dopo un ciclo di stimolazione Tomatis®, bambini con difficoltà attentive e scolastiche migliorano nella memoria uditiva e nella discriminazione dei suoni. Anche Thompson e Andrews (2000) hanno rilevato, in studenti universitari, una maggiore ritenzione verbale e una riduzione dell’ansia da performance.

Il report internazionale Tomatis® (2020), che raccoglie dati da oltre venti paesi, conferma che nei soggetti con APD o ADHD il Metodo può facilitare l’ascolto selettivo, l’autoregolazione uditiva e la risposta comunicativa.

Infine, lo studio di Duranovic et al. (2024) ha evidenziato progressi significativi in bambini con autismo lieve trattati con il Metodo, in particolare nelle abilità cognitive e comunicative. Pur non centrato esclusivamente sull’APD, lo studio rafforza il legame tra stimolazione uditiva e miglioramento della risposta neurofunzionale.

Anche nella pratica clinica quotidiana si raccolgono testimonianze di maggiore prontezza nel rispondere agli stimoli verbali, minore fatica uditiva e miglior capacità di seguire conversazioni, a casa come a scuola.

Vuoi saperne di più o capire se il Metodo Tomatis® può essere utile anche nel tuo caso?

Ogni persona ha una storia diversa. Se sospetti che tu o tuo figlio possiate avere difficoltà legate all’elaborazione uditiva, possiamo parlarne insieme.
Contattami per una prima valutazione: capirò con te se il Metodo può essere indicato e come integrarlo al meglio nel percorso terapeutico o educativo.

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