Disturbi dell’elaborazione sensoriale (SPD)

Troppi rumori, troppi stimoli… o troppo poco? Il corpo reagisce come può

Troppi rumori, troppi stimoli… o troppo pochi? Il corpo reagisce come può

Ti capita di sentirti a disagio in ambienti rumorosi, affollati o disordinati?

Oppure alcuni suoni ti infastidiscono profondamente, anche se per gli altri sembrano innocui?
E magari non riesci a concentrarti se c’è anche solo un ronzio o un brusio in sottofondo?

O ancora: tuo figlio si copre le orecchie, si agita a contatto con certi tessuti, rifiuta cibi per la consistenza?

Questi segnali – spesso sottovalutati – possono indicare un disturbo dell’elaborazione sensoriale (in inglese SPD, Sensory Processing Disorder). Non si tratta di una malattia, ma di una difficoltà del cervello nel ricevere, organizzare e rispondere agli stimoli provenienti dall’ambiente e dal corpo.

Chi ne soffre può percepire il mondo in modo amplificato o, al contrario, troppo attenuato. Suoni, luci, odori, movimenti o sensazioni tattili possono risultare troppo intensi oppure quasi invisibili.

Il risultato? Il corpo si irrigidisce, si stanca, oppure resta sempre “in allerta”.

Le tre grandi tipologie di SPD

Il disturbo dell’elaborazione sensoriale può assumere forme diverse, a seconda di come il cervello reagisce agli stimoli.


Iper-reattività sensoriale

Chi presenta questa modalità vive un’intolleranza a suoni forti, luci intense, odori penetranti o contatto fisico.
Anche stimoli comuni – come una maglietta ruvida o il rumore di una sedia – possono generare disagio, rifiuto o vere e proprie crisi emotive, come rabbia o chiusura.

Ipo-reattività sensoriale

In questo caso, la persona sembra non accorgersi di stimoli che per altri sono evidenti.
La soglia di percezione è molto alta: si può non rispondere al dolore, sembrare lenta nei movimenti o disconnessa dall’ambiente.
Spesso c’è difficoltà nel percepire i confini del proprio corpo o nel muoversi nello spazio.

Ricerca sensoriale eccessiva

Chi vive questa condizione ha bisogno costante di movimento e stimolazione: tocca tutto, salta, manipola oggetti rumorosi, alza la voce.
Sembra sempre “in cerca” di sensazioni forti. Ma questa continua ricerca può rendere difficile l’attenzione, il gioco condiviso o la concentrazione.

Ogni persona ha un profilo unico. Alcuni bambini manifestano sintomi fin dalla nascita, altri li sviluppano in età scolare. Anche molti adulti riconoscono solo da grandi di aver sempre avuto un rapporto difficile con il mondo sensoriale, confondendo questi disagi con “fragilità”, “ansia” o “stranezze”.

Il ruolo dell’ascolto nei disturbi dell’elaborazione sensoriale

L’elaborazione sensoriale è il processo attraverso cui il cervello riceve, organizza e interpreta le informazioni provenienti dai sensi.
Quando questo meccanismo non funziona correttamente, anche stimoli comuni – come un suono, un contatto o una luce – possono risultare troppo intensi, disturbanti o al contrario non essere percepiti con sufficiente chiarezza.

Tra tutti i sensi, l’udito riveste un ruolo centrale.
Non solo perché è costantemente attivo, anche durante il sonno, ma perché è intimamente legato al movimento, al linguaggio e alla regolazione emotiva.
Per questo, disturbi dell’elaborazione uditiva possono avere un impatto significativo sul comportamento, sull’apprendimento e sulle relazioni.

Secondo Alfred Tomatis, ascoltare non significa semplicemente udire:
l’ascolto è una funzione attiva e dinamica, che coinvolge la volontà, l’attenzione, la motivazione e il corpo intero.
Quando l’ascolto è disturbato, la persona può diventare iper-reattiva ai suoni, faticare a concentrarsi, evitare certe situazioni o isolarsi per difendersi da ciò che viene percepito come “troppo”.

Il Metodo Tomatis® interviene proprio qui: attraverso una stimolazione sonora neurosensoriale modulata in tempo reale, favorisce una regolazione più armonica del sistema nervoso, aiutando il cervello a riorganizzare la propria risposta agli stimoli acustici.

Questo effetto si traduce spesso in un miglioramento della tolleranza sensoriale, nella riduzione dell’ansia da sovraccarico e in una maggiore disponibilità alla relazione e all’apprendimento.

Le basi scientifiche del Metodo Tomatis® nei disturbi sensoriali

Il Metodo Tomatis® non è solo un approccio esperienziale: esiste un corpus crescente di studi clinici e pubblicazioni che ne esplorano applicazioni, efficacia e limiti nel trattamento dei disturbi dell’elaborazione sensoriale e uditiva (SPD / APD).

Una revisione retrospettiva su 41 soggetti affetti da disturbo dell’elaborazione uditiva mostra come, dopo un protocollo di 90 ore di ascolto, ci siano stati miglioramenti statisticamente significativi nell’memoria uditiva immediata, nel sequenziamento, nella discriminazione sonora, nella coesione uditiva e nella riduzione della latenza uditiva

Un altro studio pilota (2021), seppur con campione ridotto (8 partecipanti, gruppo Tomatis vs. controllo), ha mostrato che 13 dei 17 subtest miglioravano solo nel gruppo trattato, suggerendo un effetto positivo specifico sull’elaborazione uditiva

Per quanto riguarda l’autismo, lavori su bambini sono stati condotti su grandi campioni (fino a 100 soggetti tra i 3 e i 21 anni): dopo 60 ore di stimolazione uditiva personalizzata, sono emersi cambiamenti rilevanti in aspetti comportamentali e sensoriali

Infine, uno studio esperimentale condotto in Italia (“Sentiamoci bene”, 103 bambini) ha confrontato la stimolazione Tomatis® con un ascolto musicale convenzionale, rilevando vantaggi significativi nell’acquisizione di abilità di base e nel benessere relazionale a scuola.

“L’ascolto è il primo atto di apertura verso l’altro e verso il mondo. Quando viene compromesso, tutto ciò che ci circonda perde significato e coerenza.”

— A. Tomatis, L’orecchio e la vita

Vuoi saperne di più?

Se ti riconosci in ciò che hai letto, o se tuo figlio mostra segnali di disagio sensoriale scopri se,
il Metodo Tomatis® può fare la differenza.

Ricevo nel mio studio a Fiumicino (Roma) oppure puoi svolgere l’intero percorso comodamente a domicilio, in tutta Italia.

contattami

Torna in alto